A pochi giorni dagli atti intimidatori avvenuti nei confronti del presidente del consiglio comunale Paolo Borea, al quale è stata incendiata l’auto, e nei confronti della sorella Marianna, alla quale un attentato dinamitardo ha distrutto il negozio, il sindaco Domenico Lasorsa ha voluto tenere un pubblico comizio al fine di rivolgersi direttamente ai propri concittadini.
Questi fenomeni spiega il sindaco, sono avvenuti dopo l’emanazione di un’ordinanza che riusciva a emarginare per 6 mesi la situazione emergenziale in cui il paese era precipitato, dopo il fallimento della SIA (agenzia addetta al servizio di raccolta rifiuti), senza provocare ulteriori aumenti della TARI.
“Nonostante l’ordinanza fosse inattaccabile dal punto di vista normativo, venivano condotte continue sollecitazioni a revocarla”. Sembra dunque che questa ordinanza andasse a ledere gli interessi economici di qualcuno con un modus operandi da far west.
Indignazione e coraggio sono le parole che il sindaco utilizza per rivolgersi alla popolazione ortese chiedendo di essere indignati “[…] per quello che è accaduto” ma anche di aver coraggio di reagire ad un comportamento criminale ormai diffusosi nel paese. Quel coraggio che sempre più pugliesi stanno dimostrando nei confronti di una mafia ancor più invadente che non lascia respirare nemmeno sul fronte dei rifiuti, guadagnando migliaia di euro su scarichi illeciti e smaltimento illegale di rifiuti, persino speciali.
“Bisogna non rassegnarsi all’idea che tutto debba andare così, ma che nel nostro piccolo possiamo cambiare questo paese e questa comunità”. È necessario ricordare che quei pochi di noi che si sono opposti nel passato potrebbero diventare molti nel futuro. “È ovvio che la paura è il primo sentimento ad emergere quando accadono certe cose, ma se siamo uniti, non siamo noi ad avere paura”.